La basilica attuale di Santa Maria Maggiore a Lomello, risalnte al 1025 circa, sostituisce una chiesa precedente, adiacente al Battistero di San Giovanni in Fontes (IV-VII secolo) ancora oggi visibile.
La costruzione si attribuisce alla committenza di una personalità politica di rilievo nel X secolo.
Le fonti fanno riferimento a Ottone, figlio del giudice pavese Cuniperto, ricordato dal 1001 al 1025 come protospatarius, conte di palazzo, conte di Pavia e infine nel 1018 conte di Lomello. Il conte Ottone, figura di primo piano della politica ottoniana nell’Italia settentrionale dovrebbe essere il personaggio cui si deve l’iniziativa della costruzione della basilica.
1025-1040
La costruzione della basilica

A questo periodo viene fatta risalire l’edificazione della basilica, sulle fondamenta di una precedente costruzione longobarda. La datazione dell’edificio al 1025, se pur non confermata da iscrizioni in situ o da documenti d’archivio, ma soprattutto superata da studi recenti, in particolare l’orientamento di Anna Maria Segagni Malacart, è stata ritenuta simbolica e significativa dalla Diocesi di Vigevano e dalla comunità lomellese.
XII secolo
L’importanza di Lomello

L’autorità apostolica concede numerosi privilegi al complesso basilicale di Lomello, rendendolo ancora più importante. La Basilica di Santa Maria Maggiore è considerata, a tutt’oggi, una delle massime realizzazioni della prima architettura romanica europea, in virtù della straordinaria carica sperimentale che essa esibisce sia sul piano progettuale che tecnico-costruttivo.
XVIII
Nuova facciata e nuovo campanile

Un grande ridimensionamento della basilica e un restauro importante donano alla basilica una nuova facciata un nuovo campanile. Inoltre viene coperta la navata con una volta a botte e vengono aggiunti stucchi verdi e dorati all’interno della chiesa.
Inizio ‘900
Nuova cappella

Tra il 1907 e il 1909 il complesso viene ulteriormente ampliata con la costruzione di una nuova cappella sul lato nord.
Anni ’50
I restauri

All’inizio degli anni ’50 i restauri della basilica ripristinano le forme romaniche originali ma intaccano alcuni elementi ornamentali, come gli stucchi della navata centrale.